domenica 14 marzo 2010

ANNA E MARCO

ANNA E MARCO
Lucio Dalla
Anna come sono tante
Anna permalosa
Anna bello sguardo
sguardo che ogni giorno perde qualcosa
Se chiude gli occhi lei lo sa
stella di periferia
Anna con le amiche
Anna che vorrebbe andar via
Marco grosse scarpe e poca carne
Marco cuore in allarme
con sua madre e una sorella
poca vita, sempre quella
Se chiude gli occhi lui lo sa
lupo di periferia
Marco col branco
Marco che vorrebbe andar via
E la luna è una palla
ed il cielo è un biliardo
quante stelle nei flipper
sono più di un miliardo
Marco è dentro a un bar
non sa cosa farà
poi c'è qualcuno che trova
una moto
si può andare in città
Anna bello sguardo non perde
un ballo
Marco che a ballare sembra
un cavallo
in un locale che è uno schifo
poca gente che li guarda
c'è una checca che fa il tifo
Ma dimmi tu dove sarà
dov'è la strada per le stelle
mentre ballano si guardano
e si scambiano la pelle
E cominciano a volare
con tre salti sono fuori
dal locale
con un 'aria da commedia
americana
sta finendo anche questa
settimana
Ma l'America è lontana
dall'altra parte della luna
che li guarda e anche se ride
a vederla mette quasi paura
E la luna in silenzio ora
si avvicina
con un mucchio di stelle cade
per strada
luna che cammina
luna di città
poi passa un cane
che sente qualcosa
li guarda, abbaia e se ne va
Anna avrebbe voluto morire
Marco voleva andarsene lontano
Qualcuno li ha visti tornare
tenendosi per mano
Lucio Dalla, 1979

Sito web di Lucio Dalla: http://www.luciodalla.it/

COMMENTO DI ANNA E MARCO

La canzone studiata in classe s’intitola Anna e Marco ed è tratta dall’album Lucio Dalla del 1979 che ha raggiunto il milione di copie vendute.
Lucio Dalla si è formato nelle orchestrine jazz degli anni 60, ed è divenuto nel decennio successivo uno dei cantautori(1) italiani di riferimento, sviluppando un universo poetico capace di spaziare dalla canzone politica a struggenti ballate.
Il brano è composto da sette strofe che corrispondono a sette passaggi narrativi. Si potrebbe dare ad ogni strofa un breve titolo riassuntivo, per esempio:

  1. Descrizione/Presentazione di Anna
  2. Descrizione/Presentazione di Marco
  3. Marco ha il problema di organizzare la propria serata
  4. L’incontro nella sala da ballo
  5. Fuori dal locale
  6. Marco e Anna soli con la luna, le stelle e un cane randaggio
  7. Il ritorno alla dura realtà di periferia

PRIMA STROFA: Presentazione di Anna. La prima strofa ci offre un ritratto di Anna, una giovane ragazza che abita in periferia (difatti, Lucio Dalla la soprannomina “Stella di periferia”). Di lei sappiamo che, nonostante la sua infelicità (“Sguardo che ogni giorno perde qualcosa”) ha piacere a stare con le amiche (“Anna con le amiche”), ma Lucio Dalla calca la mano su un suo difetto, il fatto che sia permalosa. Anna è un nome abbastanza diffuso in Italia ma capiamo fin dall’inizio della canzone che si tratta di una ragazza particolare e unica (“Anna come sono tante” = nel senso che Anna non resterà una fra queste tante ragazze).

SECONDA STROFA: Presentazione di Marco. Costruzione anaforica della strofa (= è costruita sullo stesso modello e questo non è un caso: possiamo dedurre dalla presentazione dei personaggi che i loro destini, le loro vite, si uniranno per non separarsi mai più). Marco ha dei punti in comune, delle affinità con Anna ma anche delle linee di divergenza. Anche Marco ha un soprannome “Marco grosse scarpe”, (perché per via della sua magrezza appaiono in modo ancora più evidente i suoi lunghi piedi). Anche Marco è un insoddisfatto della vita, non riesce ad accontentarsi di una vita monotona con la sorella e la madre. Ha piacere stando in compagnia ma questo non gli basta, il suo malessere e la sua sensibilità sentimentali sono evidenti (“cuore in allarme”). Anna e Marco sono entrambi animati da un desiderio di fuga e felicità. Vogliono uscire da una condizione in cui tutti e due sono scontenti.
= VOGLIONO ANDARSENE

TERZA STROFA: Marco si ritrova da solo in un bar di periferia, un posto squallido, comune, dove Lucio Dalla rappresenta solo un biliardo e un flipper. Il bar non ha niente di particolare ma il lirismo della canzone (l’immagine della luna, delle stelle, della natura, l’assimilazione con l’universo del bar) ce lo fa sembrare speciale. Difatti, è l’ultimo posto dove Marco starà solo. Nella strofa successiva si uniranno per sempre i destini dei personaggi attraverso la scelta narrativa operata dall’autore.

QUARTA STROFA: Marco è arrivato in un locale di città grazie a una moto trovata da non si sa chi (per raggiungere il centro ci vogliono i mezzi). Anna, amante del ballo, sta in mezzo alla pista e Marco si unisce a lei nonostante il fatto che sia un pessimo ballerino (notiamo il tono scherzoso di Dalla che ci dice che “balla come un cavallo”). In questa strofa si sdrammatizza il destino dei personaggi attraverso la comicità (immagine del cavallo + della checca che incoraggia la futura relazione facendo il “tifo”). Avviene il primo contatto fisico tra Anna e Marco (si toccano e si “scambiano la pelle” per la prima volta) che vogliono trovare la felicità (“La strada per le stelle”)

PER LA PRIMA VOLTA NON C’È NESSUNA ROTTURA DI RITMO MUSICALE: si passa direttamente alla strofa successiva senza pausa e i personaggi “cominciano a volare” spinti dalla forza cha dà loro l’amore.

QUINTA STROFA: Dopo qualche salto (= forza dell’amore che li spinge al di fuori di un ambiente squallido) Marco e Anna si ritrovano fuori ad osservare la luna (personificazione della luna ridente. Luna= Amore, l’amore gli sorride). La luna così come l’America sembrano lontane ma vedremo che non lo sono poi così tanto. In questo senso la luna e l’America possono raffigurare l’amore = un qualcosa che pareva irraggiungibile, lontano, ma che poi in realtà non lo è grazie all’incontro tra i due personaggi che decideranno di unire le loro esistenze.

SESTA STROFA: La luna, qui l’amore, si avvicina. La luna cade per strada insieme a tutte le stelle ( = l’amore non è più una cosa temuta, desiderata o lontana). Qui Dalla mantiene un tono scherzoso con l’immagine del cane che vede la luna e che abbaia prima di andarsene.

SETTIMA STROFA: Anna e Marco se ne sono andati, non si sa quanto tempo. La canzone si conclude con il ritorno della coppia in periferia. Lungi da loro sono l’incertezza e l’insoddisfazione: difatti tornano insieme uniti da uno stesso destino (“qualcuno li ha visti tornare tenendosi per mano”)

IMPORTANTE: insistere sulla comicità e sul lirismo del testo (NB. Si può specificare che Lucio Dalla è omosessuale e che riesce a mostrare una certa autoderisione con l’immagine della “checca” della terza strofa).

(1) Il cantautore è un artista che scrive e compone le sue canzoni. Un cantante (oggigiorno che ne sono sempre di più), invece, si affida a una terza persona per scrivere i suoi testi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ogni volta che ascolto questo brano così importante per me, proprio perché mi s'è stampato nell'anima dalla prima volta che lo sentii per radio, è come se mi chiedessi di nuovo che significato ha, di chi o cosa parla... da cosa è nato e com'è finita davvero la "storia" che racconta... E' un'emozione magica e senza tempo ogni volta, dunque.

"Anna e Marco" è nella forma "esterna" il racconto semifiabesco di due ragazzi come tanti la cui vita ha tanti vuoti da riempire coi sogni, col desiderio e la necessità sia di emigrare sia di vivere un'avventura romantica fuori dalla realtà quotidiana che li consuma ogni giorno di più. Due ragazzi che quasi si amano perché non hanno altro modo per sopravvivere a tutto ciò. Ma allo stesso tempo Anna e Marco sono la metafora dei contrasti e delle armonie che continuamente caratterizzano nel profondo dell'intimità ognuno di noi, chiunque.

L'atmosfera del brano è molto naif, semplice e intensa, ma allo stesso tempo raffinata ed inafferrabile, un po' la celebrazione dell'eterna malinconia e un po' un inno timido ma verace alla speranza. Inoltre nel giro di pochi minuti, in cui prevale più la musica che il testo, viene narrato tutto l'arco della loro vicenda, che sublima nel ballo in una sera qualunque di fortuita allegria (in un locale che però è uno schifo ma meglio di niente) durante la quale sfuma tra sogno e realtà la distanza tra la loro unione e il resto del mondo.

Ecco che dunque il brano è tanto il riassunto di una storia verosimile quanto una dolceamara ode al tempo della vita umana, il quale pur sembrando interminabile e lentissimo di colpo trasforma la descrizione d'una serata d'amore nella lontana memoria preziosa della stessa.

Ciao Anna e Marco, chiunque voi siate e dovunque siate ora v'auguro soltanto la libera ed eterna felicità.